Bomba a orologeria: Euler Hermes prevede un'ondata di fallimenti in tutto il mondo a partire al più tardi dall'autunno

20. Juli 2020
  • Entro il 2021 i casi di insolvenza aumenteranno in tutto il mondo del 35% raggiungendo un record negativo: dopo un aumento del 17% nel 2020, la previsione di un ulteriore +16% per il prossimo anno non lascia intravedere segnali di attenuazione.
  • Andamento eterogeneo: gli USA nell'epicentro dell'ondata dei fallimenti con un +57% fino al 2021 (2020: +47%; 2021: +7%).
  • Due Paesi su tre saranno gravemente colpiti già nel 2020 (USA, Brasile, Cina, Portogallo, Spagna, Italia), mentre in un terzo dei Paesi (tra cui la Svizzera) l'aumento più forte si verificherà nel 2021.
  • In Svizzera si attende un aumento totale dei casi di insolvenza del 15% entro il 2021 (2020: 6%; 2021: 9%).

Wallisellen, 20 luglio 2020 – Mentre gli Stati Uniti sono attualmente nell'epicentro dell'ondata di fallimenti, altri Paesi si trovano ancora nella fase di calma prima della tempesta – tra questi c'è anche la Svizzera. Al più tardi in autunno, però, l'ondata probabilmente si propagherà a livello globale continuando per tutta la prima metà del 2021. Questa è la conclusione cui è giunta nel suo ultimo studio Euler Hermes, società leader mondiale nell'assicurazione dei crediti. Gli esperti di Euler Hermes prevedono un aumento cumulativo dei casi di insolvenza a livello globale del 35% tra il 2020 e il 2021 , con un nuovo record negativo (17% nel 2020, 16% nel 2021). Tuttavia, l'andamento è molto eterogeneo: in due Paesi su tre è già evidente un aumento massiccio dei fallimenti, mentre nell'altro terzo dei Paesi l'aumento più forte non si verificherà prima del 2021.

Nessun cessato allarme, abbiamo a che fare con una bomba a orologeria: l'ondata di casi di insolvenza si diffonderà a livello globale a partire dall'autunno
«Non siamo affatto vicini al cessato allarme, bensì abbiamo a che fare con una bomba a orologeria», sostiene Stefan Ruf, CEO di Euler Hermes Svizzera. «Al più tardi entro il terzo trimestre dell'anno questa bomba esploderà e le onde d'urto si propagheranno probabilmente per tutto il primo semestre del 2021».

Non si vedono segnali di allentamento: nel biennio 2020-2021 il numero dei casi di insolvenza nel mondo raggiungerà livelli da record
Non ci sono dunque segnali di un allentamento della situazione nel 2021, anno in cui si assisterà invece a un ulteriore aumento dei casi di insolvenza a livello mondiale. «Se confrontiamo le previsioni per il 2021 con i dati relativi al 2019, vediamo un aumento cumulativo dei fallimenti a livello globale nei due anni di oltre un terzo (+35%), con il raggiungimento di un nuovo record negativo», spiega Maxime Lemerle, responsabile analisi insolvenze e settori del Gruppo Euler Hermes. «Se le misure statali di sostegno cessano troppo presto, l'aumento sarà probabilmente ancora più elevato, di altri 5-10 punti percentuali».

Quale Paese d'esportazione, la Svizzera è fortemente dipendente dagli sviluppi internazionali
Non sono buone notizie per la Svizzera, che, quale Paese d'esportazione, sentirà più forte, rispetto ad altre nazioni, l'impatto degli sviluppi negativi nei mercati esteri. Ciononostante, è probabile che supererà la crisi meglio di molti altri Paesi.

«La Svizzera potrebbe cavarsela solo con qualche graffio», afferma Ruf. «Non solo grazie a una situazione di base di per sé migliore e al lockdown meno severo e meno prolungato, ma soprattutto alle misure immediate ed estese adottate dal governo».

Se la Svizzera se la cava con qualche graffio, altri Paesi sono colpiti molto più duramente
Si prevede che, in seguito alla pandemia di Covid-19, tra il 2020 e il 2021 i fallimenti nel nostro Paese aumenteranno complessivamente del 15%, con circa 5680 casi. L'aumento maggiore (+9%) si avrà probabilmente nel 2021. Per il 2020 Euler Hermes prevede un aumento del numero di fallimenti del 6%, per un totale di circa 5200 casi. Ciò significa che la Svizzera, insieme a Regno Unito, Francia, Belgio, Germania e India, fa parte di quel terzo dei Paesi che risentiranno degli effetti negativi con un certo ritardo.

Sono necessari nuovi modelli di business, ma ci sono montagne di debiti e i finanziamenti sono spesso difficili da ottenere
Bisogna poi considerare le sfide che le imprese devono affrontare per via della drastica trasformazione dei modelli di business – non da ultimo a causa della pandemia.
«Per esempio, nessuna azienda è preparata a servire improvvisamente solo la metà dei suoi clienti. Molte aziende devono ripensare completamente il loro modello di business e adattarlo alla nuova situazione. E per farlo hanno bisogno di finanziamenti, di margini e di una soluzione per ristrutturare i loro immensi debiti, che in molte aziende sono cresciuti notevolmente a causa della pandemia. Insieme alla trasformazione digitale, sono molte le variabili che determineranno gli sviluppi futuri, anche dopo il 2021», spiega Ruf.

Stati Uniti con il più forte aumento di insolvenze nel 2020; Brasile, Portogallo, Paesi Bassi e Cina colpiti da un'ondata di fallimenti
Alcuni Paesi saranno colpiti prima e più duramente di altri: in testa alla classifica negativa delle nazioni che già nel 2020 subiranno un massiccio aumento delle insolvenze ci sono gli Stati Uniti (+47%), e lo stesso destino spetta a due terzi dei Paesi nel mondo. Tra questi ci sono Brasile (+32% nel 2020), Cina (+21%) e molti Paesi europei come Portogallo (+30%), Paesi Bassi (+29%), Spagna (+20%) e Italia (+18%).

 

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