Energia rinnovabile, un obbligo per l’energy manager

Energia rinnovabile, un obbligo per l’energy manager

La priorità è sostituire combustibile fossile con energie rinnovabili

23 Settembre 2019 - Tempo di lettura 5 min

 

Per un utilizzo razionale dell’energia, oggi, l’obbligo di un energy manager è quello di pensare il presente con l’ottica di ridurre i consumi di domani. Sostituire il combustibile fossile con energie rinnovabili, quindi, è la priorità. Così come lo è la necessità di gestire in maniera consapevole l’energia.

Obbligo di un energy manager sarà allora quello di promuovere l’eco progettazione, l’utilizzo di nuovi materiali da costruzione e usufruire di fonti di energia rinnovabile per ridurre al minimo gli sprechi e valorizzare la diffusione di buone pratiche.

Il settore energetico Italia

Se il settore energetico, soprattutto con il combustibile fossile, ha permesso per decenni all’economia di crescere è altrettanto vero che ha contribuito all’aumento delle emissioni e quindi, oggi, ha la responsabilità di intervenire e modificare il suo operato con l’impiego di energia rinnovabile.

Utilizzare l’energia quindi in modo più efficiente, per svincolare la crescita economica dall’utilizzo delle risorse e dalle emissioni di gas serra è la nuova sfida delle aziende del settore. Uno dei modi migliori per ottenere questo risultato è quindi applicare alla produzione e al consumo dell’energia i principi dell’economia circolare, che punta al recupero, al riutilizzo e al riciclaggio dei materiali, con l’obiettivo di ridurre gli sprechi.

Un esempio di spreco energetico è dato dal gas flaring cioè dal gas che viene bruciato e disperso da ogni pozzo di petrolio. Con l’aumento delle energie rinnovabili i produttori di petrolio possono incrementare la loro efficienza recuperando il gas utilizzandolo in loco o aggiungendolo alla loro produzione. Le centrali termiche possono recuperare il calore generato dai combustibili fossili e impiegare questa energia per migliorare la loro efficienza o per ridurre la domanda di combustibili attraverso infrastrutture come il teleriscaldamento. Le centrali elettriche devono essere in grado di utilizzare e trasformare i rifiuti provenienti da altri settori come l’agricoltura e l’industria.

Un esempio in questo senso viene da una delle maggiori aziende italiane del settore, Eni, che oltre a ridurre la propria impronta di carbonio ha investito in tecnologie che consentono il recupero dei rifiuti urbani e industriali concentrandosi su produzione bio e circolarità anche per le proprie attività relative a raffinazione e chimica. “È necessario – ha affermato infatti l’AD Eni, Claudio Descalzi – adottare un nuovo modello di conservazione dell’energia che abbia al centro l’economia circolare e dia vita non solo a una riduzione degli sprechi ma anche a una minore necessità di materie prime”.

L’eco progettazione, la necessaria evoluzione del design

Oggi una buona progettazione per essere tale deve mettere al primo posto i principi dell’economia circolare. Entrambe infatti, eco design ed economia circolare sono cardini di un modello economico sostenibile. Una eco progettazione, una progettazione basata cioè sull’impiego efficiente di risorse e materiali, permette di ridurre l’impatto ambientale e contribuisce anche a ridurre la quantità di rifiuti generati, intervenendo su durabilità e riciclabilità dei prodotti stessi. I principi dell’eco progettazione si applicano a tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto dall’approvvigionamento e impiego delle materie prime, che devono essere riutilizzabili, biodegradabili, riciclabili e non tossiche, alla loro lavorazione nel processo produttivo e alla loro distribuzione.

L’eco design è quindi la nuova frontiera della progettazione e in un futuro sempre più vicino non sarà possibile progettare senza tenere conto di questi nuovi parametri.

L’energy management

I bisogni di riduzione dei consumi e di valorizzazione delle risorse energetiche hanno comportato lo sviluppo di una nuova e specifica disciplina: l’energy management, vale a dire la gestione razionale, accurata e consapevole dell’energia. Una disciplina che vede personale specializzato e di recente definizione normativa, quali ad esempio l’energy manager o l’Esperto in Gestione dell’Energia (EGE), il tecnico responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia, il controllo dei consumi e la diffusione di buone pratiche, figura che in Italia è stata introdotta fin dall’emanazione della legge 10/91. Questa figura professionale rappresenta il tramite per una nuova e importante consapevolezza nell’utilizzo razionale dell’energia, basata sui dati raccolti dai sistemi di monitoraggio, sull’osservazione empirica degli impianti e sulla continua analisi degli indicatori di prestazione energetica. L’energy management ha lo scopo di promuovere all’interno delle organizzazioni un utilizzo razionale e consapevole delle risorse energetiche. Il principale strumento utilizzato per ottenere questo risultato è l’implementazione di un sistema di gestione dell’energia (Energy Management System o EnMS o SGE).

L’energy management del sistema energetico di un’impresa permette inoltre di ottenere vantaggi economici e gestionali. Implementando un sistema di gestione dell’energia certificato ISO 50001 si possono ottenere tutti i benefici che caratterizzano le certificazioni di questa tipologia, come già avviene con le più diffuse ISO 90001 (sistema di gestione della qualità) e ISO 14001 (sistema di gestione ambientale).