Impianti domotici e casa intelligente

Impianti domotici e casa intelligente

Casa domotica tra costi e smart home building

20 Gennaio 2020 - durata 6 min

L’interesse per gli impianti domotici in casa è sempre più alto, tra termostati capaci di regolare autonomamente la temperatura, rilevatori antifumo, sensori di movimento e strumenti di televigilanza. Perché avere una casa “intelligente” non significa soltanto dotarla di impianti domotici e sistemi all’avanguardia, ma anche e soprattutto risparmiare tempo ma anche denaro ed energia. La domotica in casa ha un costo, naturalmente, ma progettare e installare un impianto domotico in un’abitazione è un’azione che innesca una serie di benefici immediati per l’utente e, in secondo luogo, anche per l’immobile che incrementa il suo valore di mercato del +5-8%. E di conseguenza, poi, può essere venduto con maggiore efficacia e velocità.

Quale è il costo di una casa domotica? Rispetto ad un impianto tradizionale un impianto domotico può costare 30-40% in più, ma la spesa varia in base al numero dei servizi previsti e dalla metratura dell’appartamento.

Impianto domotico e casa del futuro

Il mercato smart home & building è in netta crescita e le previsioni del prossimo futuro sono ancora più ottimistiche. Stando alle ricerche di mercato di BI Intelligence, nei prossimi cinque anni la domotica smetterà di essere considerata un “bene di lusso” ed entrerà a far parte della quotidianità delle persone.

Secondo lo “Smart home global market report” il mercato della domotica, entro il 2023, dovrebbe arrivare a valere 107 miliardi di dollari a livello globale. Mentre i colossi della tecnologia studiano nuove soluzioni per il futuro, si diffondono sempre di più gli smart speaker, come Google Home e Amazon Echo o Alexa che in un futuro molto vicino governeranno le nostre case. Anche in Italia la domotica e il mercato dell’ Internet of Things per la casa (IoT home) sono costantemente cresciuti negli ultimi anni. Gli italiani hanno investito soprattutto sulle applicazioni direttamente funzionali alla sicurezza dell’abitazione come per esempio:

·         sensori per porte e finestre in grado di rilevare tentativi di infrazione;

·         videocamere di sorveglianza;

·         serrature smart.

Quasi quattro italiani su dieci (38%) oggi possiede almeno un oggetto “intelligente” in casa, ma la metà si dice preoccupato per i rischi legati alla privacy e ai cyber attacchi da parte dei malintenzionati. Nonostante la forte crescita del settore restano infatti numerose le barriere da abbattere per favorire una diffusione di massa. Manca soprattutto una informazione chiara e trasparente. È questo il motivo per il quale questo settore in Italia, pur crescendo, vale solo 380 milioni di euro, contro l’1,8 miliardi della Germania e gli 800 milioni della Francia.

Ed ecco spiegato anche perché, nel 2018, solo il 5% degli italiani aveva dichiarato di conoscere la domotica mentre il 59% ne aveva solo sentito parlare (Dati dell’Osservatorio IoT della School of Management del Politecnico di Milano).

Gli impianti domotici in casa

Una casa intelligente ha tre obiettivi fondamentali: protezione, comfort e risparmio energetico. In breve mira a migliorare la qualità della vita nelle nostre case.

Cos’è un impianto domotico? Un impianto domotico ci permette di compiere delle azioni che riguardano la gestione dei nostri impianti in maniera automatica e a distanza grazie a delle applicazioni utilizzate direttamente dal nostro smartphone. Le principali applicazioni riguardano:

·         il settore dell’illuminazione, cioè la possibilità di gestire accensione, spegnimento e regolazione delle luci;

·         il controllo dei carichi di corrente, la possibilità quindi di monitorare e gestire i carichi di corrente in funzione del risparmio energetico e la prevenzione di blackout da sovraccarico;

·         la termoregolazione e il riscaldamento, regolando la temperatura in ogni parte dell’abitazione ed evitando così consumi superflui;

·         l’apertura e la chiusura automatizzata di porte e cancelli, così come anche di tende, tapparelle e simili, la gestione dei sistemi di allarme, quelli domotici sono in grado di rilevare fughe di gas, presenza di fumo o allagamento, di mettere in sicurezza l’ambiente chiudendo le elettrovalvole e inviare la segnalazione tramite sms;

·         la videosorveglianza, con la possibilità di monitorare la casa sia internamente che esternamente in tempo reale;

il controllo degli elettrodomestici e dell’irrigazione del giardino, cioè la possibilità di settare, programmare o controllare a distanza le funzioni degli elettrodomestici e la possibilità di automatizzare l’irrigazione del giardino in base agli orari o ai sensori di umidità e pioggia.

Vantaggi della domotica

Sicuramente tra i vantaggi nell’utilizzo degli impianti domotici c’è il risparmio sui consumi energetici grazie alla gestione ottimale delle diverse fonti energetiche che contribuisce anche a lasciare un’impronta più green sull’ambiente. Inoltre le interfacce user friendly studiate per facilitare l’interazione con gli impianti rendono la vita sicuramente più semplice. Un ulteriore vantaggio è dato dal controllo totale sugli ambienti interni ed esterni della casa tramite un pannello touch screen e la possibilità di controllare tutto comodamente a distanza tramite tablet o smartphone.

Per quanto riguarda gli svantaggi questi sono essenzialmente due:

·         la differenza di costo rispetto ad un impianto tradizionale con un aumento del 30-40% circa

la scarsità di tecnici installatori qualificati.

Quali sono i costi della domotica

I costi della casa domotica dipendono anzitutto da tre fattori fondamentali:

·         i metri quadrati dell’abitazione;

·         il numero dei vani;

·         il numero delle prese e dei punti luce.

A questi si aggiungono la modalità di configurazione dell’impianto elettrico, il numero di dispositivi da cui si vuole gestire la home automation di casa e l’integrazione tra impianto domotico ed altri sistemi tecnologici presenti nell’abitazione.

Se i costi di installazione corrispondono indicativamente all’1% del valore dell’immobile, prendendo in considerazione per ipotesi un’abitazione del valore di 300.000 euro, la spesa affrontata si aggirerà sui 3.000 euro. Tale cifra comprende sia i costi dei dispositivi domotici base, sia il costo di configurazione. A questa cifra si dovrà poi aggiungere un’altra cifra dipendente dai metri quadri dell’unità abitativa e riguardante l’impianto elettrico ed il numero di prese e punti luce. Con un’ipotetica metratura di 80 mq il costo di impianto elettrico e relativo settaggio si aggirerà sui 6.000 euro. Con meno di 10.000 euro quindi si può avere un impianto domotico di base di alta qualità che ci permetterà di risparmiare fin da subito sui costi energetici ed elettrici (per una metratura di 80 mq il risparmio si aggira sul 30% e si arriva a quasi il 70% se parliamo di unità non abitative).

In pochi anni si potrà recuperare l’investimento iniziale, potendo usufruire di una home automation senza costi di manutenzione nei successivi cinque anni e capace di migliorare la qualità degli immobili e soprattutto della vita quotidiana.

Smart home & building: la direttiva europea

È chiaro quindi che uno degli aspetti più importanti della domotica è quello della sostenibilità energetica ed è proprio per fornire un inquadramento di quel che si richiede ad un edificio smart che entra in campo la direttiva europea 2018/844, che gli Stati dovranno adottare entro marzo 2020 e che punta, entro il 2050, all’obiettivo Nzeb (Nearly zero energy building). In Italia la futura legge di recepimento si aggiungerà a quanto già prescritto dal cosiddetto decreto “requisiti minimi” del 2015. La direttiva chiederà l’adozione, almeno nei grandi condomini, di strumenti come il cosiddetto Basc (Bulding & automation control system). In pratica delle grandi centraline digitali capaci di monitorare, analizzare e adeguare i consumi, tali da rendere superflue le ispezioni fisiche degli impianti di riscaldamento e condizionamento.

Se in futuro dovranno diventare “intelligenti” gli edifici esistenti per mezzo di profonde ristrutturazioni, l’edificio smart dovrà anche essere pensato così fin dalla progettazione.