Executive Summary

  • Covid-19 sta innescando uno shock di redditività per le PMI del settore delle Costruzioni. Le PMI rappresentano la parte del leone delle imprese del comparto, con circa l'80% del fatturato del settore in Europa. Ma a differenza delle grandi imprese diversificate, che sono resistenti e ben posizionate per superare la crisi della Covid-19, un gran numero di PMI potrebbe trovarsi in gravi difficoltà. Nel 2020, ci aspettiamo un calo del 25% del fatturato per le PMI, che potrebbe portare a un calo di 2 punti percentuali dei margini Ebitda al 2%, contro un calo di 1 punto percentuale al 12-13% per le grandi imprese. Calcoliamo inoltre che, ipotizzando un rapporto debito/Ebitda non infrequente di 6 volte il debito netto, questo potrebbe lasciare fondi insufficienti per il servizio del debito.

  • Di conseguenza, ci aspettiamo che le insolvenze nel settore delle Costruzioni in tutta Europa aumentino del 15-24% nel 2020, con Spagna e Francia che rappresentano la fascia alta del range e il Regno Unito posizionato nella fascia bassa. A causa delle sue problematiche strutturali, l'edilizia rappresenta già il 20% di tutte le insolvenze. Covid-19 sta esacerbando le vulnerabilità di fondo delle PMI, aumentano le loro fragilità, anche se le grandi imprese non appaiono immuni. Prevediamo un aumento delle insolvenze del +24% in Spagna, del +19% in Francia e nei Paesi Bassi e del +15% in Italia e nel Regno Unito.

  • Come usciranno le Costruzioni dalla crisi? Le strategie più comuni, come la tutela della liquidità attraverso la riduzione dei dividendi e l'emissione di debito su larga scala, se applicabili da alcune grandi aziende, non sono disponibili nella cassetta degli attrezzi delle PMI. Lo stesso vale per una riduzione aggressiva dei costi. Piuttosto, le PMI, che spesso sono subappaltatrici delle grandi imprese, potrebbero essere nella condizione di ricevere riduzioni dei compensi da parte delle grandi imprese e affrontare un'ulteriore pressione sui margini. Le misure alla portata delle PMI si riducono all'accesso ai programmi governativi, come la disponibilità di nuovi prestiti, che secondo le nostre stime è in gran parte sfruttato. Questo creerà un'ulteriore pressione sul flusso di cassa futuro a causa dell'aumento del costo del debito.

  • Nel mondo post-Covid-19, le PMI potrebbero essere lasciate fuori dalle opportunità. Esaminiamo le politiche di sostegno in Germania, Italia, Francia, Spagna e Regno Unito e scopriamo che, anche se possono dare un aiuto, non proteggono completamente le PMI nel settore dell'edilizia, anche quando comprendono il sostegno alla ristrutturazione in chiave ecologica degli alloggi. Stimoli politici come i lavori pubblici, le infrastrutture sanitarie e i progetti su larga scala per far fronte al cambiamento climatico e le opportunità di mercato favoriranno i grandi progetti e le infrastrutture, che sono di competenza delle grandi imprese. Ci aspettiamo che le parti del settore più esposte all'energia e alle infrastrutture superino la prova nel 2020 e nel 2021, il che dovrebbe compensare la domanda strutturalmente più bassa di costruzioni per uffici e per il commercio al dettaglio per quanto riguarda le grandi imprese. Al contrario, le aree tradizionali di attività delle PMI nel settore delle costruzioni possono richiedere stimoli sostanziali e diventare meno redditizie a causa dei costi legati ai vincoli sanitari, o essere rilevate da grandi operatori se la domanda si sposta strutturalmente verso lo sviluppo di nuove costruzioni periferiche. Ciò potrebbe verificarsi in quanto prevediamo una maggiore diffusione del lavoro a distanza e conseguenti cambiamenti nelle preferenze abitative.