Impresa farmaceutica e innovazioni tecnologiche del futuro

Impresa farmaceutica e innovazioni tecnologiche del futuro

L’innovazione del mercato pharma passa per l’analisi predittiva dei dati

13 Gennaio 2020 - Tempo di lettura 5 min

 

Le imprese farmaceutiche fanno parte di uno dei settori più regolamentati al mondo, soprattutto perché, negli anni, hanno dovuto affrontare un crescente numero di restrizioni e compliance riguardanti la gestione di dati privati e dati sensibili, oltre a doversi conformare a tutta una serie di direttive in materia di normativa della privacy. Nonostante il settore farmaceutico in Italia, e non solo, dipenda fortemente dal successo delle innovazioni tecnologiche del futuro messe in campo, questi progressi hanno portato però anche a un aumento dei rischi di data breach e cyberattacchi. Per questo cybersecurity, cloud computing, blockchain e big data sono le aree dove le grandi aziende farmaceutiche investono maggiormente.

Cosa sono i big data

In una società che sempre più ruota intorno a ogni tipologia di informazione, i big data rappresentano una risorsa infinita per le imprese farmaceutiche che svolgono quotidianamente un importante lavoro basato sull’analisi predittiva dei dati, sulla sintesi e sull’equilibrio tra istanze e soggetti con diversi interessi. Il tutto per un monitoraggio dei farmaci (e non solo) ad ampio raggio. I big data, nel contesto dell’impresa farmaceutica, sono da considerare come grandi agglomerati di informazioni legate a popolazioni che assumono farmaci. Sono big data i dati biometrici, i dati relativi alle abitudini e agli stili di vita delle persone, all’interazione e agli effetti ai trattamenti farmacologici, alla durata della risposta al farmaco nel tempo e all’andamento naturale della patologia.

Impresa farmaceutica e analisi dei big data

Nelle imprese farmaceutiche il digitale viene colto come una eccezionale opportunità per accelerare la conoscenza e i processi decisionali, sempre nel rispetto dei principi e delle normative che definiscono la governance del settore, per migliorare gli investimenti e rendere più efficienti i processi aziendali. L’impatto dei big data e l’analisi predittiva dei dati nel settore si misura considerando l’intero ecosistema, dai cittadini/pazienti, alle istituzioni legate al mondo health fino a tutte quelle organizzazioni che si occupano di farmacosorveglianza. L’analisi predittiva dei dati ha tre ambiti di applicazione:

·         la componente produttiva e industriale;

·         la ricerca e sviluppo;

·         il contesto prettamente clinico.

Al contempo i vantaggi per l’impresa farmaceutica sono numerosi perché l’analisi dei database permette:

·         di avere informazioni dettagliate sui bisogni dei pazienti;

·         di sviluppare nuovi prodotti e terapie;

·         di elaborare criteri di inclusione e esclusione per gli studi clinici;

·         di valutare i prodotti competitors sul mercato e i propri prodotti/terapie osservando la sicurezza dei farmaci.

Inoltre con l’analisi predittiva dei dati è possibile accelerare il processo di scoperta, sviluppo di nuovi prodotti attraverso un’analisi dei dati di brevetti, clinici e pubblicazioni; elaborare studi di sell-in per prodotto e zona geografica; analizzare le visite di agenti e informatori, il venduto con calcolo di marginalità e il costo economico di prodotto e di area. L’impresa farmaceutica attraverso i dati riesce anche a identificare i pazienti idonei a una sperimentazione, approfondire gli eventi precedenti alla sperimentazione clinica e, addirittura, individuare potenziali effetti collaterali prima che si verifichino. Il complesso universo dei big data riesce anche a creare un contesto in cui imprese farmaceutiche collaborano su base dati condivise per addestrare i propri algoritmi di analisi e machine learning. Quindi la parola chiave che sottolinea i vantaggi nell’utilizzare i big data nell’industria farmaceutica in Italia e nel mondo è “precisione”: incrementare l’awareness grazie ai dati dà l’enorme possibilità di aumentare la precisione delle decisioni e delle azioni impattando direttamente sull’uso dei farmaci e delle terapie. Per far sì, però, che questa enorme macchina funzioni e generi benefici e vantaggi per la salute c’è bisogno soprattutto di integrazione delle competenze, condivisione delle conoscenze, collaborazione e cooperazione tra i vari attori in causa, dal medico al paziente passando per le istituzioni e le organizzazioni pubbliche e private.

Innovazioni tecnologiche del futuro: dai big agli smart data

La mole pressoché infinita dei dati sanitari che l’impresa farmaceutica ha a disposizione rappresenta in realtà anche un’insidia sia per la salute sia per la privacy delle persone, soprattutto se gli aspetti etici vengono offuscati dagli interessi economici e da un utilizzo improprio di questi dati sensibili. In prima battuta, quindi, bisogna lavorare su fonti e qualità dei database, perché solamente i dati acquisiti e gestiti secondo la corretta procedura potranno essere utilizzati all’interno del processo decisionale. Per questo si parla già di un passaggio da analisi dei big data agli smart data, ossia la selezione a monte di dati “giusti” e coerenti per ridurre il rischio di errore, svolgere analisi corrette e assumere decisioni autorevoli. Analizzare i dati sanitari significa, quindi, avere in mano un patrimonio sempre in continua evoluzione. Ed è proprio ciò che l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) sta facendo con i suoi database, ossia la banca dati OsMed, la Rete Nazionale di Farmacovigilanza e i registri di monitoraggio che permettono una gestione telematica delle fasi di trattamento, dall’eleggibilità al follow-up. Per garantire una qualità elevata dei database, con dati accuratamente selezionati, acquisiti e gestiti, bisognerà lavorare all’interno di un quadro giuridico, quello della nuova normativa sulla privacy (GDPR), che trasmetta trasparenza, che dia pieno accesso alla conoscenza e alla corretta dei dati, che tuteli i dati personali e il diritto alla riservatezza su informazioni sensibili.