Sada

La resilienza e la ripartenza del Made in Italy

Intervista a Valentina, reponsabile marketing

e comunicazione del gruppo Sada

13 Ottobre 2021

La vostra è un’azienda storica che ha oltre 100 anni.
Quanto l’innovazione e la tecnologia hanno contribuito allo sviluppo di questa storia di successo?

Il gruppo Sada tramanda una storia di 150 anni, quindi davvero una grande longevità. Abbiamo cominciato come industria del legno, poi negli anni ’60 abbiamo trasformato il Core Business nel cartone ondulato e, nel 2006, abbiamo ampliato il nostro settore anche con i prodotti di cartoteca e quindi con packaging primario.
Ovviamente in tutti questi anni una profonda conoscenza di questo settore, il grande rapporto e la partnership che abbiamo con i fornitori, la collaborazione con i clienti e soprattutto le persone che rappresentano il nostro patrimonio più importante, ci hanno permesso di essere sempre concorrenziali e competitivi sul mercato. E’ importante stare al passo con i tempi e, quindi, tecnologia ed innovazione rappresentano davvero dei driver per questo tipo di settore.

I vostri prodotti si distinguono per qualità, sostenibilità e naturalità.
A chi sono destinati? Quali sono i vostri mercati di riferimento?

Il gruppo Sada produce packaging sia secondario e quindi non a diretto contatto con il prodotto e cioè nel caso del cartone ondulato sia packaging primario che, invece, è a diretto contatto con il prodotto. Pur avendo stabilimenti al nord e sud, i suoi mercati di riferimento sono soprattutto il food, che rappresenta la percentuale più alta. Per lo più produciamo packaging per  pasta, conserve, bakery, dolciario e beverage.  C’è anche un’altra componente non food, caratterizzata da igiene e detergenza.
Il caso del cartone ondulato, è un prodotto molto locale ma ha un raggio di azione di 350 km. La cartotecnica invece, ha un raggio di azione più ampio ma nonostante ciò abbiamo comunque, proprio per esigenze di trasporto, (perché incide molto sul prodotto, che fondamentalmente è una commodity) avuto necessità di andare al nord, con lo stabilimento di Verona della cartotecnica, in modo da poter assicurare comunque una copertura nazionale da nord a sud.

Cosa rappresentano per il gruppo Sada i valori ESG?

ESG per noi non è la moda del momento da seguire, sono proprio le regole ed i comportamenti da mantenere nel nostro lavoro quotidiano. Una delle nostre aziende del gruppo nel 2009 ha pubblicato il suo primo bilancio di sostenibilità. Nel 2009 probabilmente erano davvero pochi coloro che parlavano di ambiente o di responsabilità sociale. E’ una cosa in cui noi abbiamo sempre creduto, in cui abbiamo investito, anche appunto in tempi non sospetti, che abbiamo poi continuato a fare con tutte le aziende del gruppo. Quest’anno, proprio da pochi giorni, abbiamo pubblicato il nostro primo bilancio di sostenibilità di gruppo, facendo tesoro dell’esperienza ormai più che decennale.

Cosa significa resilienza per voi in questo particolare momento storico?

E’ la capacità di un’organizzazione di resistere o comunque di prendere delle decisioni a breve termine, quindi molto veloci riportandosi poi ad una situazione in breve termine pre-crisi e magari creare anche un’opportunità e creare anche nuovi modelli di business. Fronteggiare la pandemia ha significato per noi fare delle scelte a breve termine, molto veloci molto impattanti e, quindi, avere proprio capacità di resistere in un momento di grande confusione, sia perché le imprese non avevano esperienze pregresse in questo termine, ma anche da un punto di vista proprio di situazione e governo che cambiavano le prospettive molto rapidamente. Quindi sicuramente lavorare per costruire resilienza significa approcciarsi al cambiamento in maniera proattiva.

Quali contraccolpi ha subito il vostro settore?

Di sicuro non è stato facile, come per nessuno, lavorare in un periodo di pandemia, proprio perché le cose cambiavano dall’oggi al domani. Abbiamo la fortuna di avere dei macchinari molto lunghi, quindi possibilità di incontrarsi tra i dipendenti perché abbiamo potuto rispettare le distanze di sicurezza. E’ un settore, quello del packaging, che è stato cruciale in quel momento, in quanto ovviamente le merci, che siano alimenti o che siano medicine, avevano necessità di essere imballate, quindi non abbiamo mai smesso di lavorare anche se non con poche difficoltà. Di sciuro il contraccolpo post-pandemia c’è stato, lo stiamo vivendo in questo 2021 in cui assistiamo ad una situazione mai vista prima di un mondo senza scorte, non abbiamo materie prime, non si trovano materie sussidiarie. Lavorare è molto difficile, non solo per il packaging, quindi non parliamo soltanto di carta e cartone, ma parliamo un po’ di tutti gli elementi e materiali che mancano in questo momento e che sicuramente influiranno in maniera molto negativa nel 2021.

Qual è il supporto che vi dà un partner come Allianz Trade?
Ci vuole raccontare come è nato e come si è sviluppato il vostro rapporto?

In realtà siamo venuti a sapere di Allianz Trade 20 anni fa, quindi veramente molto tempo fa, da un signore salernitano che viveva a Parigi e che ce ne parlò e poi da li è nato questo rapporto. Un rapporto di partnership, perché continuativo e duraturo e quindi di collaborazione, che dura appunto da 20 anni. Il supporto che può darci questo partner per noi è importante perché abbiamo informazioni sempre pure e precise e, soprattutto in questo momento particolare, ci permette di fare sul mercato sempre la scelta giusta.