Il PMI del settore dei servizi nel Regno Unito ha registrato quota 50.1, la sua lettura più debole da luglio 2016, il mese dopo il referendum sulla Brexit che ha ridotto la crescita di circa -0,3pp nel 2018 attraverso una moltitudine di canali di trasmissione all'economia reale (potere d'acquisto reale delle famiglie, tasso di risparmio delle famiglie, margini aziendali, investimenti delle imprese, tenuta del mercato del lavoro, indice Halifax dei prezzi immobiliari, etc.).

Inoltre la continua incertezza sulle future relazioni del Regno Unito con l'Ue non sta aiutando le aziende. Il peggioramento della fiducia delle imprese e dei consumatori unito a una maggiore avversione al rischio potrebbe innescare restrizione nella concessione dei prestiti da parte delle banche. Continuiamo ad aspettarci un accordo dell'ultimo minuto che potrebbe assumere la forma di (i) una ratifica di un accordo Brexit riveduto da parte del Parlamento del Regno Unito il 14 febbraio o poco più tardi, e (ii) un'estensione dell’articolo 50 fino a luglio o dicembre 2019.

Tuttavia, ciò suggerisce che l'incertezza prevalente potrebbe spingere la Bank of England a ritardare il rialzo dei tassi attualmente previsto per il secondo trimestre (+25 punti base per arrivare all'1%) al secondo semestre. Prevediamo che l'economia si espanderà dell’1,2% nel 2019. L'inflazione dovrebbe beneficiare del calo dei prezzi del petrolio in H1 e di un rimbalzo della sterlina (previsto a 1,15-1,20 rispetto all'Euro entro la fine dell'anno).