La Rosstat, il servizio di statistica russo, ha pubblicato le stime preliminari sul PIL della Russia per l'anno appena trascorso: nel 2018 la crescita del PIL ha raggiunto il picco massimo da sei anni, pari al + 2,3% (da + 1,6% nel 2017).

La cifra ha sorpreso i mercati e sollevato dubbi tra gli analisti sui dati economici russi in quanto l'aumento medio del PIL nel primo trimestre del 2018 era stato segnalato a + 1,6% a / a e il quarto trimestre era il più debole nel 2018 per quanto riguarda la crescita della produzione industriale ( + 2,7% a / a) e le vendite al dettaglio (+ 2,4%). Rosstat ha spiegato il dato a sorpresa con una netta revisione al rialzo della crescita della produzione edilizia da + 0,5% a / a per i primi 11 mesi del 2018 a + 5,3% per l'intero anno dopo aver ricevuto i dati last minute di un grande progetto per la produzione di  gas naturale liquefatto in Siberia settentrionale.

Dal lato della domanda, l'accelerazione della crescita del 2018 è stata guidata da un sensibile miglioramento delle esportazioni,  aumentate del 6,3% (+ 5% nel 2017) grazie alla maggiore produzione petrolifera, mentre la crescita delle importazioni è scesa al + 3,8% (+ 17,4% nel 2017) influenzata dal deprezzamento del rublo.

Nel frattempo, la domanda interna si è attenuata a causa del vacillante clima di fiducia dei consumatori (aumento dell'età pensionabile, aumento dell'IVA), del consolidamento fiscale e delle nuove sanzioni. In prospettiva, il calo del PMI (Purchasing Managers Index) manifatturiero a 50,9 in gennaio (da 51,7) e le maggiori aspettative di inflazione a causa del rialzo dell'IVA indicano un inizio d'anno debole. Prevediamo una crescita del PIL reale dell’1,5% nel 2019.