L'economia traino del continente continua a rallentare. A remare contro anche una tendenza demografica negativa, che si sta traducendo in una scarsità di lavoratori qualificati.

L'inizio del secondo trimestre dell'economia tedesca si è rivelato molto deludente. Le esportazioni e la produzione industriale tedesca hanno registrato il calo più netto dall'agosto 2015, esponendo la perdurante vulnerabilità della più grande economia europea alle incertezze politiche legate al commercio globale e alla Brexit. La disputa commerciale di 9 mesi tra Pechino e Washington ha infatti interrotto le catene di approvvigionamento, ha sconvolto i mercati globali e ha coinvolto entrambe le parti imponendo tariffe "forfettarie" per 360 miliardi di dollari (322 miliardi di euro) di beni.


Le esportazioni tedesche sono cosi diminuite ad aprile del -3,7%, mentre la produzione industriale è scesa del -1,9% rispetto al mese precedente, frenata da un netto calo della produzione di beni di investimento e intermedi. I nuovi ordini nel settore manifatturiero hanno fornito un raggio di luce di benvenuto con un guadagno destagionalizzato di +0,3% in aprile rispetto al mese precedente, mentre il valore del mese di marzo è stato leggermente corretto verso l'alto (+0,8%).

Escludendo gli ordini all'ingrosso, l'incremento è stato ancora più forte (+2,1%). Tuttavia, i dati più recenti sugli ordini non sono certo un motivo per essere ottimisti: la timida inversione di tendenza della domanda estera osservata all'inizio del 2019 potrebbe rapidamente svanire nuovamente nel nulla in vista della recente intensificazione della controversia commerciale tra Stati Uniti e Cina, e ci sono i primi segnali che la debolezza dell'industria pesa sempre più sulla domanda interna tedesca. Ci aspettiamo che lo slancio economico tedesco rimanga contenuto per i prossimi trimestri, con rischi inclinati verso il basso.

La bilancia commerciale con l’Italia

Nel primo trimestre gli scambi commerciali con l’Italia sono risultati sostanzialmente stabili se confrontati con lo stesso periodo dell’anno precedente e concentrati nel settore dell’automotive. L’Italia esporta più componentistica di quanta ne importi ma il forte sbilancio (a favore della Germania) è nel settore degli autoveicoli che, tra l’altro, registra un calo della produzione in Italia. Per ora in Europa tiene solo il mercato dei mezzi commerciali. Altri settori rilevanti degli scambi sono rappresentati  dai medicinali, nei quali l’Italia detiene il primato europeo anche nella produzione conto terzi per multinazionali,  e dalle materie plastiche.

Principali settori dell'export Italia-Germania