Spedizione veloce, consegne veloci e consegne ultimo miglio

Quick commerce: consegne ultimo miglio

Consegne a casa, spedizione veloce e consegne veloci

02 Settembre 2021

Si chiama quick commerce la nuova frontiera dell’e-commerce, che prevede di abbattere i tempi di consegna rendendoli quasi istantanei. La terza generazione dell’e-commerce fa delle consegne dell’ultimo miglio - vale a dire spedizione veloce e consegne veloci - la sua priorità, sia che si tratti di consegne a casa o di rifornire gli scaffali dei punti vendita.

 

Consegne ultimo miglio

Lo standard da raggiungere è la mezz’ora, sempre e comunque. Il futuro (molto prossimo) è la consegna immediata. Ad avere inaugurato il trend, a livello mondiale, è stata una startup con base a Berlino, che grazie anche alla nuova formula di consegna ha conosciuto un grande successo. Il nuovo servizio di consegna a domicilio non si sostituisce al commercio tradizionale e neanche alla grande distribuzione, ma si propone come un suo complemento ideale.

Per assicurare il servizio di spedizione veloce e consegne veloci si utilizzano magazzini urbani denominati Dmarts (delivery-only local warehouses). Chiamati anche dark store o negozi cloud, sono proprio questi spazi non aperti al pubblico, a costituire la chiave di volta dell’impianto q-commerce. Sono il loro numero e la loro distribuzione capillare a rendere possibile il servizio. Devono essere “centrali” e posizionati in modo strategico per garantire una pronta risposta ai consumatori online.

L’appetibilità del servizio si gioca invece sulla capacità di indovinare cosa mettere in stock. La scelta non potrà essere amplissima, quindi è fondamentale selezionare le referenze giuste, quello di cui il cliente può voler disporre in tempo reale. E se la velocità per le consegne a domicilio è diventata un must, quelle che per la logistica sono le consegne ultimo miglio, cioè “il trasferimento di merci da un hub logistico alla sua destinazione finale”, diventano di particolare rilevanza. Il last mile o ultimo miglio, appunto, è un elemento della catena di approvvigionamento che ha registrato un vero e proprio boom in linea con la crescita dell’e-commerce, ed è storicamente uno dei punti più critici della supply chain, reso ancora più complesso dall’ascesa dell’e-commerce, che ha contribuito a rendere più complesse queste fasi con l’arrivo delle spedizioni in 24 ore. Investire nella gestione dell’ultimo miglio è fondamentale per raggiungere la massima efficienza logistica.

 

Come è cambiato l’e commerce per le aziende

Il 2020 è stato sicuramente un anno di profondi cambiamenti. L’esplosione dell’emergenza sanitaria ci ha obbligato a cambiare il nostro stile di vita e il nostro modo di lavorare. E di certo il settore dell’e commerce è stato uno di quelli maggiormente coinvolti in tutto il mondo, con un ricorso sempre maggiore alle piattaforme digitali e un numero di consumatori on line cresciuto esponenzialmente. Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio e-commerce B2C (Business to Consumer) del Politecnico di Milano, nel 2020 le vendite online sono aumentate del 26%, con una stima superiore ai 22,7 miliardi di euro. E soltanto per il mese di gennaio 2021, l’Istat indica una riduzione del 3% delle vendite al dettaglio, mentre lo shopping online è cresciuto del 38,4%, tendenza confermata in tutti i mesi del 2020. Il commercio veloce si è anche dimostrato un prezioso alleato quando si è trattato di fornire supporto immediato alle comunità bisognose durante la pandemia. I cittadini insomma hanno sperimentato la comodità di fare acquisti senza uscire di casa. Se finora comprare un prodotto da un sito di acquisti online e riceverlo comodamente a casa era considerato il massimo, oggi si chiede anche di riceverlo presto, o meglio subito. Necessario allora cavalcare il trend del q-commerce. Ecco così partita la corsa dei grandi nomi dell’e-commerce e delle aziende di distribuzione agli investimenti in tal senso.

Per fare la differenza serve rapidità di consegna e per essere rapidi servono organizzazione e tecnologia. Il lockdown ha consentito a chi si occupa di consegne ultimo miglio di bruciare molte tappe in entrambi i campi: fondamentali diventano per esempio algoritmi predittivi che consentono di prevedere in modo sempre più efficace quali prodotti, in quali zone e in quali fasce orarie sono i più richiesti. Così diventa facile non farsi trovare impreparati e velocizzare al massimo le consegne.

Ma per vincere la sfida della velocità il settore logistico sta cercando anche altre soluzioni con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, testando diversi metodi di consegna autonomi, come droni e robot. Metodi che, sebbene attualmente non omologati, avrebbero l’aspetto positivo di ridurre il traffico e l’inquinamento atmosferico delle città.

 

Le criticità delle consegne ultimo miglio

La consegna ultimo miglio è l’elemento meno efficiente della maggior parte delle catene di approvvigionamento e comporta una spesa, come parte finale del trasporto, che incide fino al 28% sul costo totale di trasporto del prodotto. Oltre a questo costo di natura economica, il traffico nelle aree urbane, la distanza tra zone lontane, gli indirizzi non validi o errati, le destinazioni difficili da localizzare per le consegne a domicilio e la mancanza di persone che firmino per il ritiro fanno sì che il processo sia tutt’altro che ottimale.

L’ultimo step della supply chain può concretizzarsi anche nell’invio di prodotti all’estero. Ma in ogni caso, indipendentemente dalla vicinanza della destinazione della consegna, le complessità sono tantissime, così come gli inconvenienti che si possono venire a creare.

 

La gestione dell’ultimo miglio cambia a seconda del modello di business, il quale a sua volta influenzerà direttamente la filiera. La modalità di consegna, così come tutte le attività che precedono o seguono alla delivery, devono essere adattate alle logiche di B2B e B2C che sono così differenziate:

  •  catena produttiva (B2B): l’ultimo miglio assume un ruolo cruciale in quanto viene effettuata la fornitura di materie prime che servono a far avanzare i processi di produzione delle fabbriche;
  •  catena distributiva (B2B): in questo caso nell’ultimo miglio si recapitano i prodotti necessari a rifornire gli scaffali dei punti vendita;
  •  catena distributiva retail (B2C): è forse il caso che presenta più complessità in quanto si parla della consegna direttamente al cliente per un acquisto realizzato online.

 

Il futuro dell’e-commerce

Senza dubbio l’e-commerce è l’attività online più popolare e continuerà a crescere in modo esponenziale e sicuramente per fidelizzare il numero maggiore di acquirenti la sfida, si giocherà sempre più sulla velocità delle consegne.

Ma sono anche altri aspetti che le aziende dovranno tenere d’occhio nell’immediato futuro per rimanere concorrenziali:

  •  la crescita dello shopping mobile: l’aumento cioè degli acquisti da smartphone è una tendenza sempre più rilevante per il mercato e-commerce. Entro la fine del 2021 è previsto un aumento del 15% delle vendite da dispositivi mobili, che rappresenteranno il 73% di tutti gli acquisti online;
  •  il multichannel shopping: i consumatori sono più abituati alla possibilità di fare acquisti in qualsiasi momento da qualsiasi canale e durante il percorso di acquisto, possono facilmente passare da online a offline e viceversa, raccogliendo informazioni, leggendo recensioni e confrontando i prezzi dei negozi fisici con quelli proposti dai marketplace. Il 46,7% di tutte le ricerche online inizia, infatti, su marketplace, mentre il 37% degli utenti utilizza i social media, in particolare Facebook e Instagram, per cercare prodotti e marchi. Le aziende di e-commerce, che fino ad ora avevano trascurato questo modello di business per via delle difficoltà di gestione, dovranno necessariamente investire nello sviluppo delle proprie piattaforme per integrare tutti i canali di vendita. Le soluzioni di multichannel e-commerce saranno un volano per aumentare la propria visibilità, raggiungere nuovi segmenti di pubblico e dare una spinta alle vendite.
  •  social media shopping: nati con l’obiettivo di connettere le persone, oggi i social media si sono evoluti come strumento di marketing al servizio delle aziende. Facebook e Instagram hanno permesso alle aziende di espandere il proprio pubblico e ora favoriscono lo shopping attraverso una serie di funzionalità dedicate. Sono infatti dotati di “pulsanti di acquisto” e offrono la possibilità di interfacciarsi con gli e-commerce, consentendo agli utenti di effettuare acquisti. L’influenza dei social sugli utenti è in costante crescita ed è per questo che ogni azienda di e-commerce dovrebbe investire in strategie di social media marketing.